Uso mascherine - linee guida Associazione Igienisit Italiana
Di questi tempi, l’uso delle mascherine sta diventando un vero e proprio tormentone, per usare un eufemismo, con una assoluta incertezza, sia a livello sostanziale, sia a livello normativo. In questo contesto, tenta di chiarire un po’ le cose una Linea guida dell’Associazione Italiana Igienisti Industriali (AIDII): “Covid-19 - Chiarimenti sull’uso di mascherine medico-chirurgiche e dispositivi di protezione individuale”.
Il documento inizia a valutare le mascherine chirurgiche, di quattro tipi con differenti livelli di protezione: se ne raccomanda l’uso sia direttamente ai soggetti contagiati, o potenzialmente tali, sia “quando è necessario entrare in contatto con una persona con sospetta infezione da SARS-CoV-2”. E’ quindi utilizzabile come misura di protezione, anche negli ambienti di lavoro, quando non è possibile rispettare in modo assoluto la distanza di sicurezza di un metro. La mascherina deve esser sostituita dopo un accertato contatto con una persona contagiata, e quando sia ormai umida.
Riguardo ai Dispositivi di Protezione Individuali (DPI), essi dovrebbero essere utilizzati solo per “operatori che possano entrare in diretto contatto con persone con sintomi respiratori, oppure con soggetti con diagnosi sospetta o acclarata di COVID-19, oltre che con soggetti posti in regime di in quarantena”, ovvero, in buona sostanza, per lavoratori “sanitari” o assimilati.
Riguardo al riutilizzo delle mascherine, in generale le mascherine chirurgiche non devono essere riutilizzate, mentre i DPI (ad esempio le mascherine FF P2 o FF P3) potrebbero essere riutilizzate, se non direttamente contaminate da un soggetto contagiato, fino a cinque volte.